Lettera aperta di Sandra Fancello, co-responsabile del Circolo Livenza-Tagliamento Movimento per la Decrescita Felice, sul continuo depauperamento delle alberature dei viali cittadini.
"Dopo un anno e mezzo dalla protesta che abbiamo inviato al Sindaco sulle modalità che hanno portato all’abbattimento degli importanti platani di Viale Trieste, di cui ancora non si intravede alcun segno di adeguata compensazione del verde venuto a mancare, da una settimana sono iniziati i lavori di riqualificazione (?) di un altro meraviglioso viale alberato della città di Portogruaro.
Un maestoso viale di tigli che fino allo scorso anno avevano una folta ed importante chioma che nel periodo estivo proteggevano dalla calura un bel tratto di Viale Matteotti. Dopo una potatura assai drastica effettuata quest’inverno, per la ormai onnipresente parola “sicurezza dei cittadini”, che viene fin troppo abusata per ogni forma di scempio, oggi tutta la mia attenzione si sposta sull’intervento di riqualificazione (così viene definito) con il “riordino” delle aree circostanti a parcheggio.
Dopo qualche iniziale escoriazione alla base di un tronco, purtroppo inevitabile se gli alberi non vengono considerati esseri viventi, scopriamo che l’intervento diventa man mano più incisivo e circoscritto, con tagli alla base degli alberi dove vengono lesionate importanti radici dei tigli, senza più badare al rispetto dello spazio di respiro intorno alla pianta necessario alla vita dell’albero, come peraltro previsto da inizio progettazione.
Indagando si viene a scoprire che qualche commerciante ha brontolato perché si ritrova con meno parcheggio davanti al negozio e pertanto sembra che, pur di accontentare qualche “amico” da uno spazio di 3X3 di cordonata intorno alla pianta ora ne rimangono 2x1. Pensate a come vi sentireste se pian piano qualcuno vi stringesse un cappio intorno al collo.
Non posso più tacere, voglio una città che sia amica del verde, desidero degli amministratori che si prendano cura del verde più che del cemento, con lungimiranza. Vorrei far comprendere che se vengono tagliati i platani di un viale a forte scorrimento di traffico, forse non ci saranno più foglie che cadono da rastrellare, ma l’aria risulterà sicuramente più inquinata; che se i platani od i tigli vengono potati troppo drasticamente, essi si ammalano, la loro stabilità viene compromessa e diventano più pericolosi di prima; che se il parcheggio davanti il negozio diventa più piccolo per salvare una grande pianta è meglio salvare la vita di un albero.
È ora che il verde pubblico sia considerato per ciò che è: una risorsa sulla quale investire perché rende migliore la qualità della vita di tutti i cittadini e crea ben-essere, viceversa invece troppo spesso è una voce di bilancio da potare anno dopo anno. Ma questa è la via sbagliata."