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Comunicati Stampa
Colf e badanti: fine di una esclusione
14-05-2020 - Portogruaro

Per la prima volta un provvedimento del governo, il Decreto Rilancio, riconosce un diritto alla tutela anche ai lavoratori domestici sia sotto il profilo economico (bonus) che giuridico (emersione). Si è così rotto il cerchio della indifferenza che fino ad oggi aveva escluso colf e badanti dal novero dei lavoratori a cui l’Italia deve dare protezione sociale.

Eppure si tratta oramai di oltre un milione di persone che, forse perché in prevalenza donne (e straniere), non hanno mai trovato una vera attenzione.

Eppure l’assunzione di colf o una badante, negli ultimi venti anni, non è più una prerogativa della èlite ma una opportunità che permette a molte altre donne di poter conciliare lavoro e famiglia e, per decine di migliaia di anziani, l’alternativa alla casa di riposo.

Eppure questo nostro lavoro è stato dichiarato “essenziale” fin dall’inizio della pandemia.
Si può discutere se quanto previsto dal governo vada bene o no ma, per noi, questo decreto va festeggiato perché pone fine ad un vero e proprio “distanziamento sociale”, non fisico ma nei diritti sociali.

Ora però non bisogna fermarsi qui.

È necessario che si capisca che per questa attività vanno costruiti specifici canali di accesso in Italia (anche mettendo severe regole per evitarne l’abuso), così come avviene oggi per il lavoro stagionale in agricoltura e nel turismo e superando la logica delle sanatorie.

Si deve risolvere il problema del lavoro irregolare e delle assunzioni pseudo- part time (nella maggior parte dei casi il lavoro è a full time), con una più efficace politica di sostegno fiscale verso le famiglie e i lavoratori.

Va riconosciuto che il lavoro delle badanti è sussidiario al sistema socio-sanitario. Nel caso dell’accudimento degli anziani ne è la seconda colonna. E quindi formazione professionale, adeguata previdenza, giusto status sociale.

Tutti dicono che da questa epidemia se ne esce non semplicemente ripartendo ma, piuttosto, ricostruendo. Allora perché non farlo anche conciliando quello che finora è stato mantenuto incompatibile: il bisogno di aiuto delle famiglie con i diritti minimi delle colf e badanti? Anche così si rilancia l’Italia.

Le associazioni:
Moldova Moderna, Galia Minchevici
Roksolana, Alyona Poplaska
Malve di Ucraina, Ivanna Buriak
Ucraina Più, Tamara Pozdnyakova
AMVO onlus, Noi Migranti, Vasile Olaru

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