Il campionato di Serie A più lungo della storia è finalmente terminato e i tempi sono maturi per tirare il bilancio su questa stagione del calcio italiano. Se è vero che, in ottica vittoria finale, anche quest’anno la Juventus è riuscita a fare la differenza portandosi a casa il nono titolo in nove anni, è altrettanto vero che le dirette rivali hanno ridotto il gap dai bianconeri, innalzando sensibilmente il proprio livello tecnico e di gioco.
Sono diverse le squadre che si stanno avvicinando ai top club europei
Dopo anni difficili, in cui l’unica squadra in grado di competere a livello europeo era stata la Juventus, la musica è finalmente cambiata e sono diverse le compagini che sono riuscite a fare la differenza anche in Europa. La stessa Juventus, la sorpresa Atalanta, il Napoli di Gattuso e l’Inter di Antonio Conte, seppur con alti e bassi, hanno lasciato intendere che il livello medio della nostra Serie A si è sensibilmente innalzato e che il peggio è ormai alle spalle. Certo, il lavoro da fare per giungere ai livelli dei top club europei è ancora tantissimo ma la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta. Le varie compagini impegnate sia in massima serie che nelle serie minori stanno tornando a dare fiducia ai giovani dei propri vivai e, di conseguenza, sono diversi i ragazzi che si stanno mettendo in mostra con le proprie squadre di club. Zaniolo, Chiesa, Pellegrini, Barella, Sensi, Romagnoli e Donnarumma sono solo alcuni dei giovani che hanno dimostrato di poter giocare tranquillamente a questi livelli e, a giovarne, è stata la Nazionale Italiana allenata da Roberto Mancini. La compagine azzurra, dopo il clamoroso fallimento della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, ha saputo invertire rotta con una velocità sorprendente e al 31 agosto, secondo le scommesse sportive online, a quota 8,50, è una delle favorite assolute per la vittoria del prossimo Europeo itinerante che, originariamente in programma per questa estate, è stato posticipato all’anno prossimo per i motivi che tutti conosciamo. La strada da fare per tornare ai fasti di un tempo è ancora lunga ma anche l’esperienza in Europa League dell’Inter ha confermato che il calcio italiano sta tornando a essere un modello da seguire per tutti.
L’Atalanta resta il modello da seguire
Nonostante il momento difficile che il nostro Paese ha attraversato, la stragrande maggioranza delle squadre professionistiche e dilettantistiche è riuscita a tenere botta. Certo, la situazione resta complessa ma c'è la convinzione che in altri tempi i risvolti negativi dal punto di vista economico e finanziario sarebbero stati ben altri. Invece, grazie all’ottimo lavoro di Gravina e dei presidenti delle varie Leghe, le squadre che sono state costrette a dichiarare fallimento si contano sulle dite di una mano e, a ogni modo, versavano in condizioni critiche già nei mesi antecedenti all’emergenza sanitaria che ha investito il Belpaese. Sono diverse, inoltre, le società che negli ultimi tempi stanno riuscendo ad affermarsi ad alti livelli senza spendere una fortuna in sede di calciomercato, puntando sulla programmazione e sulla capillare organizzazione dei settori giovanili. In tal senso, il modello da seguire è senz’altro l’Atalanta, che dopo aver chiuso per due stagioni il campionato tra le prime quattro in classifica, è arrivata a un passo dalla semifinale di Champions League. Nella partita persa nei minuti finali contro il ricchissimo Paris Saint-Germain, la Dea ha mostrato una volta di più di potersela giocare alla pari con chiunque e resta la sensazione che, alla fine, a fare la differenza sia stata la differente condizione fisica tra le due squadre in campo. Sempre in Serie A, un’altra bellissima realtà è rappresentata dal Sassuolo del gruppo Mapei che da anni riesce a salvarsi senza troppi problemi, chiudendo anzi il campionato a ridosso della zona Europa. Anche in questa stagione, grazie all’ottimo lavoro di mister De Zerbi, gli emiliani sono stati una delle rivelazioni del campionato sia dal punto di vista meramente tecnico che dal punto di vista dell’organizzazione in campo.
Il calcio italiano pare aver superato lo stress test cui è stato sottoposto negli ultimi mesi. Il lavoro da fare per accorciare il gap che a oggi separa la Serie A dalla Premier League è ancora tanto, ma la sensazione è che l’aria sia finalmente cambiata.