Tutto in 72 ore. Domenica: il Porto perde in casa il ritorno playout con la Tritium e retrocede in Seconda Divisione. Lunedì: il responsabile marketing Edoardo Busala dichiara che la “Team Cup”, il torneo di calcio a 5 organizzato ogni anno dalla società, non si farà. Martedì (ieri): il direttore generale Giammario Specchia raduna in sala stampa del Mecchia la stampa e annuncia le proprie dimissioni leggendo una lettera infuocata: «Mi dimetto perché sono stanco di combattere da solo contro tutti – ha detto –, negli scorsi giorni il Comune ci ha sfrattati dallo stadio Mecchia, togliendoci la concessione. A questo punto non ci sto più, me ne vado e lascio il Portogruaro». Dimissioni, queste, che mettono in crisi l’intero ambiente granata, ora sempre più in bilico. Chi prenderà il posto di Specchia e della famiglia Mio? Chi metterà i 400mila euro necessari per la fideiussione bancaria di fine giugno che iscrive la squadra al prossimo campionato? Ma soprattutto: il Porto giocherà in Seconda Divisione o no? Domande a cui, oggi, non è possibile conoscere risposta.
Redazione Online