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Cultura & Spettacolo
Don Fermo Querin in un nuovo libro, domani la presentazione
23-01-2025 - Portogruaro

Domani, venerdì 24 gennaio alle ore 17.00 a Portogruaro presso il Collegio Marconi, nella sala della Biblioteca Antica, sarà presentato il volume, edito da Nuova Dimensione, “SÌ, SUBITO, VOLENTIERI. FERMO QUERIN. SCRITTI, INTERVENTI, OMELIE”, alla presenza dei curatori Bruno Anastasia, Giovanni Dalla Torre e Orioldo Marson, con l’intervento del prof. Giancarlo Pauletto.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione Noi Migranti, il CAI di Portogruaro, il Centro di Documentazione Aldo Mori, l’ISIS G. Luzzatto, la Fondazione Marconi, l’Università della Terza Età di Portogruaro.

Dalla presentazione del libro: “Don Fermo Querin (1937-2022) è stato per molti, di volta in volta, un confratello esigente e anche spigoloso, un insegnante brillante, un parroco disponibile, un prete poco clericale, un organizzatore preciso, un prezioso compagno di viaggi, di campeggi e di scalate, un infaticabile animatore, una guida spirituale. Per tantissimi è stato un riferimento “fermo”, un amico sicuro.”

Il volume riporta 18 suoi testi – lettere, riflessioni, omelie, conferenze, interventi - relativi a momenti diversi lungo i sessant’anni del suo impegno per la Diocesi di Concordia-Pordenone, dove ha operato con vari incarichi e ruoli a Portogruaro, Annone Veneto, La Salute di Livenza, Palse, Pordenone, Sclavons-Cordenons. I testi lasciano ben intravvedere i tratti distintivi dell’opera e della riflessione di don Fermo: l’attenzione alle persone e ai fragili in particolare, la curiosità a tutto campo, il coraggio delle idee e la disponibilità a pagarne il prezzo, la ricerca della coerenza personale, il profondo rispetto delle scelte degli altri, la consapevolezza dei problemi, la disponibilità all’ironia e all’autoironia, l’intensità della fede tenacemente coltivata, la ricchezza della spiritualità.

A Portogruaro, in particolare, don Fermo è stato a lungo strettamente legato. Vi era nato nel 1937, nono figlio di Sante Querin e Maria Falcon, e aveva frequentato fino alla maturità il Liceo Classico Marconi.
Ordinato sacerdote nel 1961, dopo alcuni anni come cappellano ad Annone Veneto, era ritornato al Marconi come Vicerettore e insegnante (di italiano, storia e geografia, religione). È in questo ruolo – e nell’incarico transitorio di dar vita ad una locale Casa dello Studente - che incrocia i fermenti del Sessantotto e della contestazione, anche all’interno della Chiesa.
 
Nel 1973 si laurea in filosofia a Trieste con una tesi sul pensiero di Teilhard de Chardin.
Rimasto a Portogruaro, senza incarichi ecclesiali precisi, consegue l’abilitazione in materie letterarie e si dedica all’insegnamento di italiano nell’allora Istituto di Ragioneria “Luzzatto”, partecipando alla vita culturale e sociale della città. In particolare, si impegna completamente con la locale sezione Ancet (Associazione nazionale comunità educative terapeutiche), di cui è animatore e leader, dando vita a numerose iniziative in campo socio-assistenziale e culturale, attivando importanti collegamenti a livello nazionale con le esperienze più interessanti. Ampiamente partecipate in tutto il territorio portogruarese sono state, in quel periodo (1976-1979) le iniziative organizzate per il “Marzo pedagogico”: un mese di dibattiti, corsi, discussioni, con il coinvolgimento – proseguito nel tempo - di tanti attori pubblici e privati locali e di noti protagonisti dell’innovazione sociale in Italia: dal maestro Mario Lodi a Padre Balducci, dagli psichiatri Carlo Brutti e Franco Scotti all’ingegnere e scrittore Bruno Morandi, dallo psicologo del Cnr Francesco Tonucci al Presidente del Tribunale dei Minori di Perugia Giorgio Battistacci. Iniziative che sono state un importante veicolo di apertura della comunità portogruarese, soprattutto dei giovani, a riflessioni e confronti con realtà diverse e stimolanti.

Nel 1983 don Fermo viene richiamato al servizio della Chiesa Diocesana, prima come parroco di Palse (Porcia di PN), poi in vari incarichi in Curia e in diversi organismi diocesani, in cui si impegna sempre senza risparmio e con grande attenzione alle esigenze di rinnovamento della Chiesa, ai bisogni sociali e alle sfide della modernità. Muore il 16 ottobre 2022.

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