Il progetto Operina corale è ormai giunto alla sua sesta edizione. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia, dall’Amministrazione Comunale di Portogruaro ed è stata realizzata anche grazie al prezioso contributo dei Comuni di Fossalta di Portogruaro, di Cinto Caomaggiore e della Clinica del Sale di Portogruaro.
Quest’anno la realizzazione dell’attività ha visto impegnati 374 alunni provenienti da diverse scuole primarie del territorio: gli Istituti “G. Pascoli” di Cinto Caomaggiore, “Visentini” di Fossalta di Portogruaro, “I. Nievo” del primo circolo didattico di Portogruaro, “IV Novembre”, “G. Mazzini” e “Virgilio” del secondo circolo didattico di Portogruaro.
Lo spettacolo, dal titolo “La fiaba del Bosco”, è nato da un’idea di Davide Masarati e dall’esperienza nell’ambito drammaturgico e testuale di Paola Morselli. Il progetto, coordinato dagli insegnanti dei rispettivi istituti e da alcuni professionisti incaricati dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia, si propone di educare i bambini all’arte del teatro senza alcuno scopo competitivo, ma solo attraverso l’esperienza viva e dinamica del canto (curato dalle docenti Vedrana Zerav ed Eliana Gruarin) del movimento coreografico (curato da Caterina Teoharov del Centro di Formazione Coreutica e di Ricerca Coreografica Arte Danza) e della recitazione (curata da Alex Campagner dell’Associazione Culturale La maison du theatre). La fantasia e la creatività degli alunni partecipanti è stata ulteriormente stimolata  dalla realizzazione di alcuni disegni che hanno costituito parte integrante della scenografia curata dal macchinista del Teatro Russolo Flavio Blasigh e Chiara Bonutti. Le attività sono state coordinate da Alice Cengarle ed Eliana Gruarin.
Prerogativa del progetto è che lo spettacolo venga interpretato da gruppi di personaggi, evitando così ruoli individuali (da qui il nome Operina Corale) che spesso creano divismi o invidie tra i giovanissimi attori. Questo ha permesso a tutti gli alunni di vivere l’esperienza teatrale da veri protagonisti e, allo stesso tempo, ha dato agli insegnanti la possibilità di utilizzare le loro competenze in modo interdisciplinare per dar vita ad uno spettacolo in tutte le sue parti, confermando la fondamentale importanza del teatro nella formazione di bambini e adulti.
Il progetto ha avuto inizio a gennaio 2012 con i primi incontri tra insegnanti e formatori. Le lezioni in classe sono iniziate a febbraio e sono state articolate in cicli di quattro incontri di canto, quattro di movimento coreografico e quattro di recitazione.
Il tema proposto quest’anno è quello del rispetto dell’ambiente e della natura, e il messaggio veicolato dallo spettacolo risulta essere molto semplice, ma anche molto efficace ed attuale.

Trama
La voce saggia del grande albero, il custode del bosco, ci racconta la storia di questo magico luogo dove da sempre la serenità e la calma regnano sovrani e dove strane piante e bizzarri animali vivono in perfetta armonia tra loro. Gli gnomi, anche loro abitanti del bosco, sanno vivere in equilibrio con la natura, prendendo ciò che essa generosamente offre loro; allegramente lavorano la terra, raccolgono i frutti, curano le piante, aiutano gli animali e custodiscono la bellezza del bosco difendendo la natura.
Improvvisamente però, la quiete viene turbata da strani e oscuri rumori. L’allegria è paralizzata dall’arrivo degli umani che con le loro macchine infernali vogliono radere al suolo ogni cosa per costruire una grande città. Senza preoccuparsi del bosco e dei loro abitanti distruggono, calpestano e schiacciano ogni cosa. Armati di sega, ascia e malta vogliono abbattere gli alberi, spianare i monti, prosciugare i laghi per poter costruire palazzi, strade e parcheggi.
Il grande albero e gli animali, impauriti da ciò che sta succedendo, capiscono subito la gravità della situazione e corrono a chiamare gli gnomi nella speranza che possano salvare il bosco.
Gli uomini freddi e indifferenti, non ascoltano le parole degli gnomi; per loro il bosco è un luogo qualsiasi e banale. Ma gli gnomi, esseri saggi e intelligenti riescono a colpire il duro cuore degli umani e far comprendere l’importanza che quel luogo ha per tutti loro; il bosco è come una casa, una casa non fatta di mura, ma un posto accogliente, un rifugio fatto di affetto e calore. È così che gli uomini rinunciano al loro progetto e capiscono la grande importanza di rispettare la natura.

Le rappresentazioni hanno avuto luogo giovedì 24 maggio alle ore 20.00 e alle ore 21.00 e venerdì 25 maggio alle ore 19.00, 20.00 e 21.00 presso il Teatro Comunale Luigi Russolo.