Sono oramai anni che la Fondazione Portogruaro Campus svolge la meritoria opera di organizzare eventi mirati ad illustrare le potenzialità del Polo Universitario nonché le numerose sinergie che possono essere realizzate con i vari Atenei e Istituti di ricerca al fine di sviluppare il tessuto economico del territorio.
Ultimo in ordine di tempo un importante convegno organizzato in collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia sul tema: ”Turismo sostenibile, cultura e industrie creative. Presentazione opportunità nell’ambito dei progetti PNRR di Cà Foscari”.
Di grande prestigio i relatori: Tiziana Lippiello (Rettrice Università Cà Foscari di Venezia), Michele Bugliesi (Presidente Fondazione Venezia), Fabrizio Panozzo e Monica Calcagno (Docenti Dipartimento di Management Università Ca' Foscari).
Numeroso il pubblico intervenuto, all’interno del quale anche un gruppo di studenti del vicino Liceo XXV Aprile, al quale Massimo Zanon e Massimo Forliti, rispettivamente Presidente e Consigliere in carica della Fondazione Portogruaro Campus, hanno rivolto un messaggio di saluto spiegando le ragioni dell’iniziativa.
Dopo una specifica introduzione del dottor Forliti e della professoressa Lippiello, ha preso la parola il professor Fabrizio Panozzo che con l’aiuto di alcune slide ha illustrato il progetto “I-NEST per una nuova transizione digitale”.
L'obiettivo generale è quello di valorizzare ed estendere rapidamente i benefici delle tecnologie digitali alle principali aree di specializzazione del territorio del Nord-Est italiano: Friuli-Venezia Giulia, Veneto e le due Province Autonome di Trento e Bolzano. Le attività di ricerca e innovazione di iNEST sono incentrate su 9 temi, ciascuno associato a uno dei 9 Spokes previsti dal progetto. Gli ambiti su cui si concentrano gli interventi sono quello industriale-manifatturiero per una svolta green e digitale, dello sviluppo della montagna, città, architettura e design sostenibili, salute, alimentazione e nuovi stili di vita, turismo, cultura e industrie creative, settore agroalimentare intelligente, bacino marino, marittimo e delle acque interne dell’alto Adriatico, modelli e tecnologie per il digital twin. L'interconnessione degli ecosistemi locali a livello macro regionale consentirà di lavorare su una comune "visione digitale" a vantaggio dell'economia e dei cittadini, con strategie locali di specializzazione intelligente da riunire in un approccio condiviso per tutto il Nord-Est. Ca’ Foscari è responsabile per la costruzione di un ecosistema turistico fondato sulla convergenza tra cultura, creatività e tecnologie digitali con un finanziamento di oltre 7 milioni di euro.
E’ stata poi la volta della professoressa Calcagno che ha illustrato il progetto “CHANGES Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society”: il progetto coinvolge 25 partner e 11 associati per portare elementi innovativi nella gestione e promozione del patrimonio culturale e per sostenere la diffusione di una partecipazione attiva e una consapevolezza a livello europeo della popolazione. Il progetto sfrutta le potenzialità e promuove l'integrazione delle tecnologie digitali, tanto per i beni tangibili quanto quelli intangibili. L’Università Ca’ Foscari Venezia è capofila della linea 9 (CREST) del progetto Changes, che attraverso un finanziamento PNRR di oltre 8 milioni si propone di valorizzare le realtà locali: unendo le forze di differenti dipartimenti ha avviato un lavoro di ricerca interdisciplinare per ripensare il turismo culturale partendo dal patrimonio materiale e immateriale, e declinandolo in chiave partecipativa. L’obiettivo principale del progetto è coinvolgere attivamente le comunità per proporre modelli di sviluppo sostenibili e costruire intorno ad essi nuove narrazioni che sappiano cogliere la sfida del cambiamento climatico e della trasformazione digitale, approdando a soluzioni realmente condivise e innovative. L’anima della linea di ricerca CREST – coordinata da Venezia -, dal titolo Risorse Culturali per il turismo sostenibile (Cultural Resources for Sustainable Tourism), nasce dalla necessità di immaginare per il futuro soluzioni che siano in grado di tenere conto dei cambiamenti climatici, di tutelare le tradizioni e le identità dei territori, e soprattutto di integrarsi con le comunità locali in un rapporto virtuoso.
Maurizio Conti