Una capsula del tempo per lasciare testimonianza del difficile periodo che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19. Le classi quinte, sezioni A e B, della scuola elementare “G. Pascoli” di Cinto Caomaggiore, per concludere il loro percorso alla scuola primaria, venerdì 4 giugno si sono riunite in giardino per interrare la loro capsula del tempo. Un contenitore in acciaio inox, appositamente preparato da un alunno della sezione A con il sostegno della famiglia, all’interno del quale sono stati posti oggetti e informazioni relativi alla pandemia, destinati ad essere ritrovati in un’epoca futura. Il progetto è nato lo scorso anno durante il lockdown dalle insegnanti Mariagrazia Fiammengo e Loretta Della Savia, e concretizzato quest’anno con l’aiuto delle colleghe Rossella D’Odorico, Deborah Cuzzolin, Maria Grasso e Federica Ferrazzo. Gli alunni hanno descritto in alcuni testi la difficile situazione che si sono trovati a vivere dall’inizio della pandemia, con riflessioni, paure e speranze. “Gli elaborati - ha spiegato l’insegnante Fiammengo - rappresentano una fotografia nitida delle sensazioni che l’intera popolazione sta provando. Così noi insegnanti insieme ai nostri alunni abbiamo ritenuto che potessero diventare una vera e propria testimonianza per i posteri”. La capsula, interrata verrà recuperata solo tra 50 anni, nel 2071. Al suo interno, oltre ai testi, sono conservati altri simboli del periodo: una mascherina, degli oggetti di carta elaborati dai ragazzi che rappresentano il virus e lo slogan “Andrà tutto bene” che ha pervaso il Paese.
Tutto ciò è stato reso ufficiale con la registrazione della capsula del tempo presso l’associazione International Time Capsule Society, che raccoglie informazioni sull’ubicazione di questi “contenitori” in tutto il mondo. “Mi piace molto questa iniziativa - ha commentato il dirigente scolastico Cristiano Rossi - perché sono certo che si scriverà molto sulla pandemia, ma questi scritti lasceranno ai posteri una lettura degli avvenimenti attraverso gli occhi di un bambino. Questa è la cosa più significativa perché noi adulti vediamo una realtà, ma loro ne vedono un’altra. Veramente tra cinquant’anni qualcuno potrà capire cosa abbiamo vissuto. Documenti di questo tipo c’è il rischio che si perdano ed invece hanno un peso e un’importanza notevole”. Il progetto è stato accolto positivamente anche dall’Amministrazione comunale, rappresentata per l’occasione dal sindaco Gianluca Falcomer e dal vicesindaco Lilian Pestana. “Ci avete anticipato, stavamo lavorando anche noi a questo proposito - ha dichiarato il sindaco Falcomer -. È una cosa in cui crediamo molto anche noi. Sarebbe bello ripetere questa iniziativa anche in altre occasioni importanti per ricordare ai posteri chi ha vissuto quel momento nel paese, cosa pensava e cosa si augurava per il futuro”.
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