Ieri, lunedì 7 ottobre, l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, ha visitato l’ospedale di Portogruaro accompagnata dal presidente e dal vicepresidente della Quinta commissione del Consiglio regionale, Fabrizio Boron e Fabiano Barbisan, e dal direttore dell’Ulss4, Carlo Bramezza. La principale novità per l’ospedale di Portogruaro riguarda l’acquisto di un robot Da Vinci per la chirurgia mininvasiva. “La settimana scorsa, in Giunta regionale - ha spiegato Lanzarin - abbiamo approvato l’autorizzazione all’Ulss 4 Veneto Orientale ad acquisire un robot chirurgico Da Vinci per l’Ospedale di Portogruaro, sul quale non sono mai mancate, né mancheranno in futuro, le necessarie attenzioni, trattandosi, tra l’altro, di una struttura sanitaria di confine con un’altra Regione, e quindi assolutamente strategica. Continuiamo a investire, qui come in tutta la sanità regionale”. L’azienda è risultata complessivamente “sana”, con un attivo di 3,3 milioni di euro nell’ultimo anno, con una carenza di medici (84) che però non ha impedito un trend di assistenza in aumento, con un calo delle fughe verso altre Regioni e un aumento dell’attrattività dall’esterno, con una crescita della produzione rispetto al privato convenzionato. “Esce un quadro virtuoso e di buona organizzazione - sostiene Lanzarin - anche dal punto di vista della flessibilità, trattandosi di un’Azienda che nei mesi estivi è la più grande d’Italia per via dei milioni di presenze turistiche, per poi tornare ‘normale’ alla fine della stagione”.
La delegazione regionale ha potuto visitare alcuni reparti dell’ospedale, soffermandosi sulla Chirurgia, la Rianimazione, la Pediatria ed il Punto Nascite. “Punto nascite – ha detto l’Assessore – che non abbiamo chiuso, al pari di tutti gli altri del territorio, anche se al di sotto dei 500 parti l’anno, facendo sforzi importanti a garanzia della sicurezza delle partorienti e dei bimbi. Mi fa piacere verificare che le cose stanno andando bene – ha aggiunto – perché, nel 2019 ad oggi, il Reparto ha seguito 174 nascite, tante quante in tutto il 2018”.
Nel suo intervento, la Lanzarin ha anche affrontato temi di carattere generale, come la carenza di medici. “Abbiamo avviato tutte le iniziative possibili in autonomia, come il mantenimento in servizio con varie forme contrattuali dei medici sessantacinquenni che devono andare in pensione dal pubblico e finiscono a lavorare nel privato (già 110 adesioni); l’assunzione degli specializzandi al quarto e quinto anno negli ospedali; la chiamata a un bando dei medici laureati e abilitati, ma non ancora specializzati. Tutte le Regioni hanno approvato e inviato al Ministero un documento in 16 punti, nel quale si indicano le azioni urgenti e quelle di prospettiva per affrontare l’emergenza attuale e programmare meglio di quanto sia stato fatto prima il futuro. Attendiamo risposte concrete, così come è terribilmente concreto, e urgente, il problema. Sia chiaro che la Regione Veneto ha autorizzato e continuerà ad autorizzare tutte le assunzioni richieste dalle Ulss e che è quindi una grossa bugia sostenere che la Regione non vorrebbe assumere”.