Il Comitato “I fiocchi sopra le gru” questa mattina ha dato prova della propria determinazione. Mamme e future mamme hanno continuato la raccolta firme nel sit-in di fronte l’ospedale di Portogruaro per la riapertura del Punto Nascite, chiuso ormai dallo scorso agosto. «Siamo qui per sensibilizzare l’opinione pubblica – spiegano dal Comitato –. Queste firme rappresentano una testimonianza e una prova che la popolazione vuole farsi sentire. Siamo qui perché vogliamo che le volontà politiche vengano corrisposte e trovino realtà. Bramezza, durante il nostro incontro, ha affermato che il prossimo 26 maggio ci sarà la riunione della commissione per decidere chi tra i 10 candidati illustri sia il prossimo primario: faremo in modo che dalla nomina non si perda ancora tempo per la riapertura del reparto». A sostenere le donne del Comitato molti cittadini, ma anche autorità. Un plauso è arrivato anche dall’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’Assessore alle Politiche Sanitarie, Luigi Toffolo: «Queste iniziative dimostrano l’interesse della popolazione nei confronti dei servizi che identificano il nostro territorio. Una struttura ospedaliera senza pediatria va in crisi, mancano le basi. Come Amministrazione siamo andati in Quinta Commissione e abbiamo richiesto i dieci posti letto di pediatria per poter mantenere vivo il Punto Nascite. Rimettere in moto questo convoglio, purtroppo, non è immediato». Nel corso del sit-in è intervenuto anche il sindaco del comune di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, indignato per la triste realtà, che da poco ha coinvolto anche Latisana. «È giusto polemizzare, arrabbiarsi e dire le cose come stanno. Io non credo che manchi il personale: spero che si faccia al più presto questo concorso per poter dare qualità all’ospedale. Uno dei più grandi problemi è la mancanza di dialogo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: la chiusura anche del Punto Nascite di Latisana complica le cose. Ogni volta ci laviamo la bocca dicendo che Veneto e Friuli sono eccellenze e che qui i servizi funzionano: purtroppo qui anziché tagliare dove ci sono gli sprechi, tagliamo i servizi. Non c’è logica. Facciamo i questionari ai nostri turisti per capire cosa li attrae di più nelle nostre spiagge: la risposta che danno è l’assistenza sanitaria. Le nostre spiagge sono per le famiglie. Sabato prossimo andremo a prendere a San Benedetto del Tronto la bandiera verde dei pediatri che ci hanno premiato per avere una spiaggia a misura di bambino: la questione si fa ridicola avendo alle spalle il reparto di pediatria chiuso da quasi un anno. Ragioniamoci su e continuiamo questa protesta».

Redazione Online