Zaia conferma e rilancia l'ospedale unico per una sanità d'eccellenza nel Veneto Orientale. Ieri mattina, a margine dell'inaugurazione della spiaggia per i diversamente abili davanti all'ospedale di Jesolo lido in via Levantina, il governatore del Veneto ha scambiato qualche battuta anche sul progetto di una struttura sanitaria unica per il territorio, che la Regione, con la sua commissione di tecnici, ha indicato nell'area di San Donà di Piave su una selezione di sette siti diversi nel Veneto Orientale. Zaia ha negato l'equazione "opere pubbliche uguale ruberie". «È scandaloso che quando si parla di nuove opere pubbliche per il territorio», ha detto il presidente della Regione, «ci sia oggi chi grida immediatamente allo sperpero di risorse pubbliche e alle ruberie dei politici. Il futuro del Veneto Orientale è questo, per risparmiare e gestire al meglio le risorse disponibili, quindi arrivare a una sanità davvero di alto livello. Non si può sempre dire che ogni opera pubblica viene decisa per poi rubare. Noi abbiamo il compito di garantire efficienza alla sanità. Pensare oggi a un ospedale sotto casa è sbagliato. Così erano sorti gli ospedali una volta, ma in altri tempi. Oggi abbiamo trasporti veloci, possiamo avere referti on line. Abbiamo in Veneto un tasso di ospedalizzazione di sette giorni di media, stiamo puntando davvero in alto a eccellenza e specializzazioni e per questo serve una struttura unica di riferimento». Il presidente della conferenza dei sindaci per la sanità, sindaco di Caorle, Luciano Striuli, ha accennato che l'iter burocratico e il processo decisionale stanno andando avanti dopo la relazione dei tecnici regionali e le controdeduzioni dei vari sindaci che dovrebbero arrivare. Entro l'estate vorrebbe portare la discussione in conferenza dei sindaci per il voto finale che sarebbe il vero punto di partenza di attesa della posa della prima pietra. Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, in passato ha difeso la scelta dei tecnici della Regione che hanno indicato San Donà, sede dell’ospedale. Quello di Jesolo non sarà cancellato e avrà una sua specializzazione nell'emergenza per il litorale e la riabilitazione. La futura clinica ortopedica privata che dovrebbe sorgere in pineta, attraverso investimenti anche stranieri (una società belga) offrirà un'ulteriore opportunità di integrazione pubblico privato.
Fonte: La Nuova Venezia