Gioco d'azzardo, alcool e droghe: un trittico che sta diventando un'emergenza cui tentano di far fronte i volontari dell'Acat portogruarese, una tra le più grandi del Veneto con i suoi 22 club alcologici cui ogni settimana fanno riferimento 330 persone delle quali 164 inserite per problemi alcool droga correlati. I dati non evidenziano la completa portata della situazione in quanto sono numerose le persone con problemi di alcol correlati, che rimangono defilate, preferendo l'anonimato e circoscrivendo il problema all'interno dei legami affettivi famigliari e non, che possono poi sfociare in fatti di cronaca. Nel convegno zonale dell'altro ieri nelle sale dell'oratorio a Cinto stracolmo di partecipanti, sono state le testimonianze di numerosi giovani uomini e donne, che hanno evidenziato il grande impegno profuso dai volontari dell'Acat. E sono proprio i giovani che da una ricerca effettuata da loro stessi hanno fatto emergere che il 75% ha fatto uso di alcool, il 47% di cannabis, per non parlare del fumo per il 70% in cui le ragazze sono più numerose. Fa pensare il fatto che prevalga il bere fuori pasto con gli amici ed almeno una volta alla settimana, la trasgressione con quattro o cinque drink. Nel Veneto quindi e nel portogruarese il numero dei consumatori di alcol sale al 73% contro il 68% della media nazionale che registra l'8% di ubriacature giovanili contro il 16% del Veneto, con una ben più alta conseguenza di problemi correlati. Qualcosa però in questi ultimi tempi sta cambiando: «La severa normativa del tasso alcolemico in Pronto Soccorso», ha sottolineato il primario Dino Vido, «seguito spesso dal ritiro della patente e dal sequestro del mezzo, ha portato ad una maggiore consapevolezza del problema anche se rappresenta ancora una causa importante di incidentalità». In attesa dell'approvazione, da parte del Parlamento, del tasso zero come sollecitato dalle famiglie vittime della strada, scende in campo ancora l'Acat che dall'11 al 16 novembre organizza la settimana della sensibilizzazione, un evento di portata nazionale che vedrà coinvolte in prims Portogruaro, poi San Donà e la Provincia di Venezia. «Sarà un grande impegno», spiega Elso Gerolin, presidente dell'Associazione Onlus dei Club Alcologici Territoriali, «perché l'obiettivo è contattare il maggior numero di persone interessate ad un approfondimento alcologico secondo l'approccio di comunità sociale del Club». E il direttore del corso che sarà ospitato presso il Convento dei Frati Cappuccini, il dottor Pier Maria Pili, già primario del Sert, insieme alla condirettrice Ivana Stimamiglio parleranno di sobrietà, dei problemi alcol correlati alla società e molto altro ancora.