Cinquanta nuovi negozi, trentaquattro milioni di euro di investimento, un anno e mezzo per completare i lavori. Sono solo alcune cifre (significative) che servono per inquadrare il nuovo Adriatico 2, la “costola” del vecchio Adriatico inaugurata ieri sera alla presenza delle autorità e dei massimi vertici dell’azienda.
L’investimento e la sfida
«Con l’apertura di questo nuovo spazio – ha spiegato il direttore generale di SCC Italia, Zanchi – il centro commerciale Adriatico arriva ad avere un terreno di 106.000 metri quadrati, con una superficie commerciale di 35.500 metri quadrati, di cui 15.100 metri quadrati di negozi, 5.600 metri quadrati di Iper e 5.600 metri quadrati di Mall. Ora, in totale, le unità commerciali sono più di cento, così suddivisi: 85 negozi, 10 rstoranti e l’Ipermercato Carrefour. La sfida – ha concluso – è quella di crescere ancor di più, per arrivare ad attrarre non soltanto il Portogruarese ma anche il territorio balneare e quello di confine».
Obiettivo occupazione
Nei cinquanta nuovi negozi sono stati assunti all’incirca 200 dipendenti. Tra questi, il 20% è stato scelto attraverso il progetto «Obiettivo occupazione», con cui l’Amministrazione Comunale di Portogruaro ha collaborato fin dal principio. Nella sostanza, attraverso il sito internet del Comune di Portogruaro, i candidati hanno potuto inviare i propri curricula all’azienda, che a sua volta li ha “inoltrati” ai titolari delle nuove attività commerciali. «In tempi di crisi come quelli attuali – ha detto Bertoncello – trovare un’azienda che investe milioni di euro sul nostro territorio è una rarità da preservare e lodare. Con il progetto “Obiettivo occupazione” il Comune ha voluto aiutare nella ricerca dei candidati le aziende, ma non ha in alcun modo influenzato le scelte, lo dico per affossare ogni tipo di sospetto».
Il centro (storico) e il centro (commerciale)
Ma se da un lato il nuovo Adriatico 2 darà più lavoro ai negozi lì insediati, la paura che circola in questi giorni per le vie del centro storico di Portogruaro è che questo avvio, dall’altro lato, si trasformi nella mazzata finale per un centro storico già in pesante agonia. «Dobbiamo sgombrare l’idea che ci sia una contrapposizione tra centro storico e commerciale – ha precisato Bertoncello –, al contrario dobbiamo pensare di creare un tavolo di sinergie per poter mettere in contatto le due realtà».
Giulio Serra