«La crisi è pesante, nell’ultimo periodo c’è stato un vero e proprio tracollo delle imprese edili, soprattutto quelle gestite da stranieri o che hanno faticato a trovare il ricambio generazionale». Lo dichiara a Portogruaro.Net il responsabile dell’ufficio contrattuale della Confartigianato Veneto Orientale, Erminio Colusso, che ci spiega la grave situazione in cui versa attualmente la piccola e media impresa nel Portogruarese. «Rispetto al periodo pre-crisi (prima del 2008, ndr) – dice Colusso – il territorio ha perso un buon 15% di occupazione, principalmente per il poco turn over e per la cessazione di attività. Dal 2008 al 2009, poi, il 20% delle aziende ha chiuso per almeno tre motivi: poco ricambio generazionale, fallimenti e il tracollo delle imprese edili gestite da stranieri, che nei primi anni 2000 erano spuntate come funghi».
Gennaio-Aprile 2012: tiene solo il settore alimentare
Nella Provincia di Venezia, i primi quattro mesi dell’anno hanno visto un calo degli ordini del 15%, l’incremento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria del 10,12%, l’aumento dei licenziamenti del 7%. «E’ dall’avvio di questa amministrazione – riferisce la presidente Francesca Zaccariotto – che facciamo i conti con l’emergenza lavoro, con una crisi globalizzata che si è abbattuta anche nel nostro territorio. A pagarne le conseguenze è stata senza dubbio la piccola e media impresa che fino a qualche anno fa rappresentava il traino dell’economia della nostra provincia. La Provincia ha fatto, e sta facendo, il possibile per dare un supporto ai lavoratori e alle famiglie, anche attraverso progetti mirati che ci hanno permesso di ricollocare nel mondo del lavoro più di 500 persone che avevano esaurito tutti gli ammortizzatori sociali ed erano esclusi dal mercato, a causa di fallimenti e chiusure aziendali; stiamo cercando di utilizzare tutte le risorse possibili, chiamando a raccolta tutte le istituzioni del territorio. Ci auguriamo che questa situazione possa finire, e guardiamo con fiducia ad alcuni settori dove registriamo qualche timido segno di ripresa. Siamo sempre pronti a fare la nostra parte».
Nel nostro territorio la situazione è egualmente drammatica: il settore metalmeccanico ha subìto una leggera flessione, quello dell’edilizia è calato del 3%, quello dell’arredamento e del mobile è sceso addirittura del 6,7%. L’unico comparto a tenere pare essere quello alimentare, oggi in aumento dell’1,5%.
La prospettiva futura
«Purtroppo non sappiamo ancora se abbiamo toccato il fondo o meno – dice Colusso –, perlomeno però ci sentiamo di dire che al momento stiamo fermando l’emorragia. Per fortuna, dal 2008 anche il settore dell’artigianato sta godendo della cassa integrazione in deroga, un elemento che fino al 2007 non esisteva. Questo ha permesso a molte aziende di sopravvivere, evitando di licenziare in tronco i dipendenti». Purtroppo, tuttavia, negli ultimi mesi la cassa integrazione è leggermente aumentata, oltre che per numero di addetti anche per numero di aziende.
Giulio Serra