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Annone Veneto
Un borgo vinicolo a cavallo di tre provincie con 800 ettari di vigneti: la maggior percentuale di superficie destinata alla viticoltura dell’intero veneziano

Circondata da vigneti, all’incrocio fra due statali, la 53 “Postumia” e la Ss 14 “Triestina”, Annone Veneto è una cittadina di circa 4.000 abitanti ai margini del territorio veneziano, molto vicina al confine con la provincia di Treviso e al pordenonese.

Il nome del paese deriva da “ad nonum lapidem”, ovvero la nona pietra miliare posta sulla antica via Postumia. Nei pressi di tale cippo, sorgeva un tempo dapprima una stazione di sosta, di cambio dei cavalli e dei muli e poi, secondo alcune fonti, anche la sede di magazzini militari, depositi di cereali e di carne salata.  Un tempo il territorio di Annone, solcato da diversi corsi d'acqua di risorgiva, il maggiore dei quali è il Loncon, linea orientale di confine, e dai canali collettori di bonifica, era ricco di boschi, andati però perduti a seguito delle distruzioni della prima guerra mondiale. Venne poi l’epoca delle grandi bonifiche e l’area assunse l’aspetto tipicamente agricolo che la caratterizza tutt’oggi.
 
Non a caso, la fama del comune di Annone è legata soprattutto all’ambito vinicolo: alla viticoltura sono destinati ben 800 ettari e Annone, come il limitrofo comune di San Stino fa parte delle “città del vino” ed è membro inoltre della strada dei vini doc Lison Pramaggiore e dell’omonimo Consorzio vinicolo. Sul territorio pullula una miriade di attività che hanno a che fare in qualche modo con la viticoltura; su tutte spiccano, naturalmente, le numerose Cantine: la Pracurte, Sant’Anna e Paladin sono solo alcuni dei nomi più noti. Sul piano politico, come altri Comune del circondario anche Annone alle ultime elezioni ha svoltato a destra dopo anni di amministrazione di centro-sinistra. Alle ultime elezioni la commercialista Daniela Savian alla guida della lista civica Progetto Annone, sostenuta da Pdl e Lega ha battuto l’ex primo cittadino Paolo Ruzzene. Sul risultato ha inciso probabilmente sia la voglia di cambiare (Ruzzene era stato sindaco già 4 volte in passato), che la forte attenzione promessa da Savian al tema dell’immigrazione, in un territorio in cui la presenza di stranieri, provenienti soprattutto dai paesi dell’Est, è molto alta.

L’area è stata per lo più risparmiata dalle inondazioni e dagli allagamenti che hanno colpito altre parti del Veneto Orientale, ma si verificano talvolta situazioni di possibile pericolo dovuto alla piena del fiume Malgher. Per questo motivo è stato di recente stilato un accordo di programma con il Consorzio di Bonifica per la costruzione di un nuovo canale che dovrebbe collegare il Malgher e il Loncon e risolvere i problemi idraulici; in particolare, il canale dovrebbe servire sia per l’irrigazione che per far defluire le acque del Malgher quando se ne presenti la necessità.

La questione che ha però tenuto maggiormente banco, negli ultimi mesi, è quella relativa al nuovo casello dell’autostrada, il cui svincolo dovrebbe passare a cavallo dei territori di Annone e San Stino. Il nome della nuova uscita autostradale non è ancora sicuro, ma se verrà rispettato l’ordine alfabetico, come pare, dovrebbe essere Annone Veneto-Caorle-San Stino. Il percorso dovrebbe transitare attraverso un territorio vinicolo, con conseguente espropriazione di alcuni terreni, oltre che maggiore inquinamento atmosferico e acustico dovuto al flusso di autoveicoli. Ciò ha suscitato le proteste degli agricoltori e condotto a un lungo tira e molla, fra chi era disposto ad accettare il tracciato proposto e chi avrebbe preferito dirottarlo completamente in territorio sanstinese, passando per il bosco Bandiziol. Questa prospettiva sembra però ormai saltata, ed è probabile che gli annonesi debbano rassegnarsi. Di certo, l’intervento richiederà anche l’adeguamento della viabilità secondaria, per far fronte all’incremento di traffico che si verificherà nella zona adiacente all’entrata e all’uscita del casello.

Comunque, c’è anche chi sottolinea i possibili benefici per il turismo: associare il nome della cittadina a quello della nota spiaggia caorlotta, potrebbe anche essere un modo per far conoscere meglio ai vacanzieri anche questa parte di entroterra.

I turisti diretti alle spiagge potrebbero quindi far tappa nelle cantine della Strada dei Vini e apprezzare le testimonianze artistiche del territorio annonese, la più preziosa delle quali è la vecchia chiesa quattrocentesca di San Vitale, ricostruita nel XVIII secolo e poi ristrutturata nel 1946. Dell’impianto originario rimane la torre campanaria cinquecentesca, sorta molto probabilmente su una precedente torre castrense. La mole quadrata è interrotta da rare feritoie, quasi alla sommità da bifore sui quattro lati. Nel restauro del 1763, alla torre fu aggiunta una cuspide ottagonale, sormontata da pinnacolo.

Pure da vedere sono le case rurali Gianotto con affresco del XVI secolo in via Oltrefossa raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra San Rocco e un altro santo, comunemente denominato “Madonna della pera”, poiché la Vergine pone tale frutto al bimbo. Interesante anche la seicentesca Villa Polvaro, posta nella frazione di Spadacenta.

Chi capita in zona alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, non può perdersi le numerose manifestazioni che caratterizzano questo periodo dell’anno; fra esse ricordiamo la fiera degli Osei, giunta quest’anno alla ventiseiesima edizione, che richiama sempre un folto pubblico e si svolge fra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Organizzata dall’associazione “amici della fiera degli osei” con la collaborazione di Federcaccia, quest’anno ha fatto registrare ben 15.000 visitatori. Poco dopo, si tiene ad Annone la Festa della Vendemmia, organizzata dalle Cantine Paladin, anch’essa un’occasione imperdibile per chi ama il dolce e dionisiaco nettare e vuole scoprire o riscoprire i rituali della campagna, con gli esperti che spiegano le varie fasi della lavorazione del vino e la visita alle cantine di produzione e alle sale di invecchiamento.


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