Sorge nella parte nord-orientale della provincia, al confine con il Friuli in un’area complessivamente pianeggiante attraversata da numerosi corsi d’acqua. Stiamo parlando di Gruaro il comune più piccolo del portogruarese dopo Teglio Veneto. Gruaro, che trae origine dal celtico “Gruarius” che significa guardiano dei boschi, attraverso quasi venti secoli, conserva numerose testimonianze storiche, artistiche e beni culturali che fotografano un passato interessante. Da visitare è sicuramente la chiesa di San Giusto che risale al XV secolo anche se ci sono prove dell’esistenza della chiesa già nel 1183. Uno dei due affreschi sulla facciata esterna raffigura il patrono San Giusto con a lato la chiesa stessa, il suo campanile e sullo sfondo la torre merlata del castello di Gruaro. Per alcuni è un chiaro riferimento all’ubicazione del fortilizio ora scomparso, che faceva parte del sistema difensivo dell’Abbazia di Sesto al Reghena durante l’età di mezzo. All’interno della chiesa sono conservati pregevoli affreschi del XV e XVII secolo. Una curiosità interessante che i gruaresi più anziani menzionano sempre è che il medaglione dedicato alla "Madonna della Tovaglia" sul ramo urbano del torrente Versiola è stato realizzato per ricordare un Miracolo. Il territorio di Gruaro che si estende in una superficie di circa 17 kilometri quadrati è ricco di verde, di acque, di stradine e percorsi, comprende ampie zone di pregevole valore ambientale. In questi siti la natura ed il paesaggio hanno conservato nei loro tratti originari quelle particolari caratteristiche che li rendono piacevoli e vivibili. Come la zona di Stalis, interessata dal parco letterario neviano, lungo il cui percorso troviamo l’abbazia benedettina di Sesto, l’antica chiesetta di S.Pietro, i mulini e la fontana di Venchieredo. Il suggestivo sito del lago azzurro a Giai, attrezzato per attività a carattere ricreativo del tempo libero. L’area naturalistica di Boldara ricca di distese d’acqua e di vegetazione, ove troviamo l’imponente mulino e la bella passeggiata su passerella in mezzo agli alberi lungo la sponda del Lemene.
Ad amministrare quest’angolo di paradiso verde è Giacomo Gasparotto, già sindaco per due legislature nonché consigliere provinciale di Forza Italia. La sua elezione ha segnato la continuità nel centro destra con la giunta Bortolussi, che ha amministrato nell’ultima tornata e di cui Gasparotto è stato vicesindaco. Uno dei punti caldi al centro della politica del paese è la realizzazione della casa di riposo. Per ora è stato sottoscritto il contratto di concessione della futura Casa di Riposo che sorgerà sull’area ex Martina lungo il fiume Versiola. Il contratto prevede un diritto di superficie trentennale allo scadere dei quali la struttura diventerà proprietà del Comune. Sono stati previsti 90 posti per autosufficienti e non, 105 quelli che saranno effettivamente costruiti su un’area che tra l’altro prevede anche la costruzione di un parcheggio con almeno 100 posti auto e la realizzazione di un grande parco ad uso pubblico. Aumenta così la disponibilità di posti letto per un Veneto Orientale in affanno in quanto su oltre mille richiesti e 1.100 approvati, l’Asl ha la disponibilità di 650 posti. Per il paese, defilato dalla zona industriale e commerciale, la Casa di Riposo andrà a creare un indotto che consentirà l’apertura di esercizi commerciali, l’assunzione di almeno cento dipendenti professionalmente preparati, non a caso è stato indetto un corso per ottenere l’attestato regionale di operatore socio sanitario.
Tra le manifestazioni popolari più importanti troviamo le esposizioni di pittura che si svolgono la prima domenica di giugno al mulino di Stalis e la sagra della Rassa che si tiene nell’ultima settimana di agosto e prima di settembre. Gruaro, nel suo piccolo, è sempre stata una realtà importante nel contesto esistente tra Livenza e Tagliamento. Già il suo castello, ora scomparso, eretto intorno al X secolo assieme a quello di Versiola e Torrate costituiva un sistema di difesa dell’abbazia benedettina S. Maria in Sylvis di Sesto verso le invasioni degli ungari. Infeudato alla famiglia germanica degli Attimis, è nella cappella di questo castello (la chiesa di Santa Maria in Gruaro) che il 10 gennaio 1140 il vescovo Gervino concesse ad alcuni commercianti un porto sul Fiume Lemene, che finì per chiamarsi "portus Gruarii". Da questo atto alcuni studiosi fanno risalire le origini della vicina città di Portogruaro.
Gruaro si distingue per la sua quiete, la tranquillità del vivere quotidiano, al riparo dalla vita convulsa di altri centri urbani e queste caratteristiche fanno del territorio gruarese una delle poche isole fortunate ancora riamaste nelle nostre zone di pianura. L’esistenza di bellezze ambientali, storiche e artistiche, della promozione durante l’anno di numerose iniziative a carattere culturale e ricreativo, costituiscono per il visitatore motivo di attrazione e interesse turistico. Tra le mete turistiche più frequentate c’è il sito del sarcofago romano del IV secolo collocato nel piazzale della scuola media, poco discosto dall’abitato di Bagnara, lungo la strada che conduce a Sesto al Reghena. Il sarcofago è dotato di copertura a doppio spiovente e acroteri. I sondaggi subito effettuati non hanno riportato alla luce altri reperti, la tomba di Bagnara rimane quindi un unicum nel nostro territorio, con l’ovvia esclusione del sepolcreto concordiese. L’assenza di corredo funerario fa ricondurre la datazione all’età tardo antica (secoli IV-V). Anche il palazzo comunale è un manufatto storico di pregio. L’attuale sede municipale infatti fu edificata nella prima metà del secolo scorso. La sua forma vuole richiamare l’antico castello di Gruaro che recenti studi tendono a collocare proprio di fronte. La sua ristrutturazione, che non andrà ad alterare l’aspetto esterno e pertanto non cancellerà la memoria storica dell’edificio, è prevista per la seconda metà dell’anno duemilaundici.