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Teglio Veneto
Alla ricerca della tranquillità perduta: un piccolo Comune noto per l’intraprendenza dei suoi abitanti

Teglio Veneto, il cui nome deriva da quello della pianta del Tiglio, un tempo molto diffusa nella zona, è uno dei Comuni più piccoli del portogruarese, appena 2.276 abitanti, ma anche uno dei più graziosi. Il suo territorio si colloca come una sorta di cuscinetto fra Veneto e Friuli e la sua popolazione si divide abbastanza equamente fra “friulanisti” e sostenitori dell’appartenenza veneta.

Questo ha portato spesso a tensioni, sfociando quattro anni fa in un referendum per il passaggio al Friuli che ha coinvolto anche vari Comuni limitrofi (Cinto, Gruaro, Pramaggiore) e in cui però a Teglio non è stato raggiunto il quorum necessario per la vittoria dei sì.

Per lungo tempo, negli ultimi anni, lo sviluppo e la gestione del Comune sono stati legati a quelli della vicina Fossalta, con cui ha formato una Unione amministrativa che nel 2007 è stata ridimensionata e limitata soltanto ai servizi sociali e di polizia locale. Teglio fino a qualche tempo fa, veniva considerato uno dei Comuni “di sinistra” del Veneto Orientale, sotto la guida dell’ex sindaco Sandro Mestriner, confermato per due mandati. A giugno 2009 però l’amministrazione ha cambiato segno, con una lista civica di centrodestra guidata da Andrea Tamai che ha raccolto più del 60 % dei voti, il che ha portato poi all’elezione dello stesso Tamai come primo cittadino.

Oggi Teglio, come dicevamo in apertura, è un Comune molto tranquillo e piacevole, ricco di testimonianze storiche e di ambienti naturali di pregio. Chi ama la bicicletta lo può raggiungere continuando il percorso ciclabile che dal mulino di Boldara passa per la storica fabbrica di cicli Gemmati dei primi del ‘900. Il nucleo originario del borgo antico è stato conservato e ristrutturato con attenzione mantenendo la sua architettura originaria: alcune storiche barchesse sono state trasformate in moderni loft, grandi saloni e ampie corti interne. Per quanto riguarda il resto del patrimonio edilizio, ricordiamo le quattro ville storiche costruite dalle famiglie veneziane con funzioni produttive, come case di rappresentanza o per la villeggiatura: la settecentesca Villa Rais, in via Roma, Villa Dell’Anna (XVII sec.) in via Parz, Villa Cecchinato con importanti elementi Liberty, in via Portogruaro, Villa  Borghesaleo, nel cuore del borgo storico in via Pietro Gobbo.

Meritano un cenno anche la chiesa di San Giorgio, al cui interno vi è un altare di legno in cui è incastonata la pala della Vergine del Rosario di Osvaldo Gortanutti (morto nel 1695) e il gruppo ligneo del 1600 con la Vergine e San Giovanni Battista ai piedi della Croce e il vicino oratorio, dove si racconta che i capifamiglia si riunissero per discutere dei problemi della comunità, impreziosito da una raffigurazione del Padreterno in trono del XVIII secolo e da una tela con la morte di San Giuseppe del 1738.

Sul fronte ambientale, fra le aree più pregevoli figurano senza dubbio i Prati delle Pars, un’area suggestiva, situata vicino al cuore del paese, che nel nome ricorda gli appezzamenti di terreno di proprietà comunale che venivano concessi in uso alle famiglie dei villaggi. Da qualche anno un gruppo di 300 residenti volonterosi, riuniti nell’associazione “Prati delle pars”, sta cercando di ridar vita all’ambito prativo di un tempo, precedente alla meccanizzazione selvaggia dell’agricoltura.

Negli ultimi anni sono state impiantate delle siepi e formato uno stagno. Poi si è puntato a ricreare la ricchezza originaria delle piante e dei fiori, portando le sementi dal Friuli e fertilizzandole con concime naturale, ottenuto dai dei cumuli di sfalci erbosi e ramaglie, tenuti insieme da polvere d’alga, vulcano e argilla. Un lavoro lungo e difficile, ma bello, che ha potuto contare anche sul sostegno e sulle donazioni di alcuni emigranti tegliesi che dall’estero continuano a ricordare e ad amare i prati della loro giovinezza.  Il risultato è un’area piacevolissima da visitare o in cui effettuare escursioni. Un altro punto di forza di Teglio, e il motivo principale per cui questo piccolo Comune è conosciuto a livello nazionale, è la manifestazione Eticamente, che si svolge ogni estate nella frazione di Cintello. Le giornate di Eticamente sono sempre ricche di ospiti di caratura internazionale, soprattutto artisti, letterati “impegnati” che si esibiscono o dibattono di temi di stretta attualità come i diritti umani, la lotta alla criminalità e il risparmio energetico. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Teglio, che con un lavoro davvero ammirevole è riuscita a portare in questo piccolo angolo di Veneto Orientale tantissimi nomi noti: Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Alessandro Bergonzoni, Dario Vergassola, Hatidza Mehmedovic (rappresentante della Madri di Srebenica), Margherita Hack e molti altri.

Un altro evento di rilievo, anche se più di ambito locale, è il Palio dei Mussi, di cui si è svolta pochi giorni fa la diciassettesima edizione.

Oggi Teglio Veneto è un borgo residenziale con molte case storiche e palazzine ancora da ristrutturare e con un tessuto culturale molto vivace, ricco di associazioni di vario tipo. Per la sua tranquillità, unita alla relativa vicinanza ai Comuni più grandi come Portogruaro, quello di Teglio è un Comune molto adatto, piacevole e ameno. Un aspetto, quello della vita a misura d’uomo e dell’ecosostenibilità su cui il Comune punta molto. In ambito energetico è stato da poco avviato un primo progetto di riqualificazione pubblica con l’installazione di un impianto fotovoltaico sul plesso scolastico, per trasmettere energia pulita agli edifici comunali. Proprio per l’attenzione all’ambiente e alla qualità della vita, desta invece preoccupazione il possibile arrivo di una centrale a biomassa; non si conoscono infatti i dettagli del progetto, ma il territorio di Teglio sarebbe fra quelli su cui si sarebbe appuntato l’interesse di aziende interessate alla costruzione di un impianto simile a quello già previsto nella frazione portogruarese di Lugugnana.


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