A Portovecchio, all’inizio di marzo, i residenti, su sollecitazione del Comune, hanno organizzato una consultazione popolare per decidere quale fosse il percorso migliore della pista ciclabile che dovrà unire il borgo a S. Nicolò. Lo spoglio delle 301 schede che un gruppetto di 25 volonterosi aveva distribuito agli abitanti del piccolo borgo per decidere da che parte del fiume fare passare la pista, aveva infatti visto vincere nettamente, con 134 voti, la soluzione che prevede un percorso alternato sulle due sponde: nella prima parte lungo la riva sinistra, dal ponte della chiesa fino al ponte sull’autostrada, passando per via Alta. Da lì con una passerella pedonale, si passerebbe sull’altra sponda, per via Bassa, fino a via S. Martino, sboccando a S. Nicolò: il tutto non sul tracciato attuale, ma lungo le golene del fiume, in terreno demaniale.
Fra il dire e il fare ci sono però c’è di mezzo il tecnico comunale, anzi i tecnici: a loro spetta il compito di verificare la fattibilità della proposta, che presenta problemi di tipo ambientale, idraulico e di sicurezza. Il sindaco Antonio Bertoncello ha però garantito che si lavorerà per superarli. Nel frattempo, ha chiesto che la frazione nomini dei rappresentanti per poter dialogare con un comitato più agile e ristretto di persone, cosa prontamente avvenuta.
A S. Nicolò invece, sono iniziati i primi lavori per il nuovo polo sportivo. Il progetto prevede la creazione di due campi da calcio: uno grande con la tribuna e uno più piccolo per gli allenamenti. Il primo stralcio, quello attualmente in corso di esecuzione, comprende però solo la realizzazione del fondo del campo da calcio, e più in dettaglio: lo sbancamento, la realizzazione del cassonetto in ghiaione, il drenaggio, la realizzazione dei collettori principali e delle linee secondarie per lo smaltimento delle acque; la stesura del terreno vegetale e l’esecuzione della recinzione, oltre alla predisposizione di alcune aree di sosta. In futuro, si pensa di creare nell’area, molto vasta, che va dalla vecchia chiesa di S. Nicolò alla ex-Perfosfati e dalla Roggia Versiola a via Giai, una vera e propria “Cittadella dello sport”, con l’aggiunta di altre attività oltre il calcio e la creazione di percorsi ciclopedonali immersi nel verde. Sarà creato anche un bosco, con la piantumazione di nuovi alberi per ogni bambino. Desta però qualche preoccupazione l’incremento del traffico che si avrà in zona quando entrerà in funzione la tangenziale: per ovviare all’inconveniente, nel progetto complessivo è prevista la costruzione di una nuova viabilità di raccordo, sia verso viale Pordenone, sia verso Portovecchio, con due nuovi sottopassi. Ma la questione che ha tenuto davvero banco nel quartiere, è stata quella dell’elettrodotto ferroviario che passa sopra la scuola di via Marco Polo. Il campo magnetico generato dallo stesso, pur rientrando ampiamente nei limiti di legge, è ritenuto potenzialmente pericoloso da alcuni studiosi. “Cosa succederà con l’arrivo della metropolitana di superficie e forse dell’alta velocità? Ci sarà un ulteriore impennata dell’intensità del campo?” Domande che frullano nella mente dei residenti, e a cui finora non è stata data una risposta pienamente soddisfacente.
La stessa Asl ha espresso delle preoccupazioni, anche perché si parla di bambini, in teoria più deboli come costituzione e più a rischio di malattie.
La soluzione migliore parrebbe quella dell’interramento: però è anche la più costosa, circa 2 milioni di euro. Le ferrovie preferirebbero alternative più economiche, come l’elevamento dei cavi, per il quale hanno incaricato di uno studio l’Università di Padova. Per il momento il problema non si pone, in quanto la corrente, su quel tratto di linea, non transita; dal prossimo anno ricomincerà però a circolare. Una soluzione temporanea potrebbe essere proprio quella di deviare parzialmente la linea. Portogruaro si trova infatti al centro di una sistema di alimentazione Enel che ha, ai due capi Spinea e S. Giorgio di Nogaro. In condizioni normali, la corrente arriva da entrambe le parti. Ci sono due ipotesi: la prima è che la corrente arrivi soltanto dalla centrale di Spinea, in tal modo il campo magnetico sulla scuola sarebbe quasi eliminato perché non passa corrente in quel tratto. La seconda è che la linea sia alimentata da Spinea fino a Fossalta di Piave e la corrente per Portogruaro arrivi solo da S. Giorgio: in questo modo si ridurrebbe il flusso di energia su S. Nicolò del 40%. Quest’ultima soluzione, per considerazioni economiche di parte Enel, sembrerebbe più praticabile. In ogni caso, il Comitato Salute&Ambiente della frazione ha dimostrato in questi anni di battaglie che, quando i cittadini si muovono davvero, è difficile per la politica rimanere indifferente. Onore al merito va anche al Forum sulle criticità ambientali voluto dal Comune, che ha permesso a tutti gli interessati di esprimersi e di confrontare le rispettive posizioni. I residenti di Portovecchio, dal canto loro, hanno dimostrato di sapersi misurare con dei processi decisionali difficili, dimostrando grande compattezza e senso di responsabilità. Da entrambe le esperienze vengono lezioni importanti sia per i politici che per i cittadini, sulla partecipazione alla vita della comunità.