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Annotazioni
Il sindaco ammette: in rione San Giacomo, Pat o non Pat, si costruisce su ben dieci ettari
12-10-2011

Nei giorni scorsi parte della popolazione di Portogruaro, che ha partecipato a incontri programmati, è stata investita da una serie di dichiarazioni di buona volontà, tutte tese alla difesa del centro storico, della periferia, dell’ambiente. Degne soltanto di ammirazione e di riconoscenza: roba da applausi. Ci mancherebbe altro. Ma la realtà è la solita; chi scrive, data la sua amata origine contadina, è abituato a soprassedere alle sottigliezze, alle roboanti frasi che si ripetono da sempre: guarda all’essenziale a ciò che effettivamente accade.
Perché, mi è stato segnalato da alcuni cittadini che seguono Portogruaro.Net, in Rione San Giacomo di fronte a dove un tempo c’erano gli enormi depositi della Stock, si stanno costruendo strade, case, negozi su qualcosa come dieci ettari, che sarebbero in grado di produrre almeno mille quattrocento quintali di granoturco? O di altre granaglie? O un risultato superiore visto che nel frattempo gli ibridi, che moltiplicano il prodotto, sono stati modificati e migliorati?
Quante migliaia di abitazioni sono chiuse, invendute, disponibili, per una popolazione che è drasticamente, paurosamente in caduta libera per itinerari migratori verso siti europei o americani?
E cosa farà la Giunta di fronte a ben 500 domande di cittadini che stranamente chiedono di trasformare in edificabile il loro terreno agricolo? Ha per caso infettato anche i piccoli la mania affaristica degli speculatori edilizi?

Signor sindaco Bertoncello le consta che in dieci ettari della località San Giacomo, storicamente Via Sigari, di fronte agli ex depositi Stock si stia attualmente costruendo, sottraendo ancora terra al cibo e a elementi importanti come il paesaggio e l’ambiente?
Sì, è vero: lì c’è un piano urbanistico datato molti anni fa che innanzitutto prevede una serie di interventi viari indispensabili per l’alleggerimento del traffico specie nelle vicinanze di viale Trieste. C’è poi un problema della riqualificazione del verde e di tutta una serie di servizi all’interno della parrocchia: area verde e due campi da gioco.  Tutto questo progetto  era previsto nei vecchi strumenti urbanistici; prima non era partito perché c’erano tante proprietà che non si mettevano d’accordo, adesso hanno trovato la soluzione e come Amministrazione abbiamo formulato un intervento il meno impattante.

Ma al di là di una storia raccontata bene, in sostanza si sta invadendo con asfalto e cemento ben dieci ettari di terreno agricolo, ampliando una zona, Viale Trieste, che avrebbe ormai diritto ad essere una città a se stante, neppure frazione, ma Comune vero e proprio.
Certo, anche se lei esagera; comunque stanno lavorando moltissimo, e hanno già quasi terminato le due strade di collegamento.

Ma si costruiscono anche case, condomini?
Sono sincero, non ho ben presente, non ricordo bene a che altezze vanno le costruzioni. Lì comunque sono previste aree di residenza, di attività commerciali, attività direzionali, verde, parcheggi. E’ un’area importante che era prevista e che è partita. Io le ricordo per esempio che tutto il comparto 23, dove c’era il campeggio di Viale Trieste per i “camper” dei turisti di passaggio, è un’area che non è ancora partita perché non si sono messi d’accord ; ma lo strumento urbanistico prevede mica poca cosa all’interno di quella zona. Cose vecchie che si presentano oggi.

Si continua a costruire allora. Sindaco l’ultimissima domanda, in poche parole. Penso che lei abbia una sua filosofia sul Pat. Quale?
Un segnale è quello di usare questo strumento il Pat (piano di assetto del territorio) per disegnare una città non con i vecchi metodi di aumentare il numero degli abitanti per avere delle cubature ed essere oggettivi sul ruolo che deve avere Portogruaro; costruire e dare possibilità edificatorie in rapporto alla reale potenzialità di questa città come numero di residenza e avere bene in mente il ruolo che deve svolgere Portogruaro che non è industriale, ma turistico, ambientale, storico, culturale.

Quindi salvare il centro storico?
Non c’è dubbio, non c’è dubbio; anzi io credo che noi dobbiamo trovare la strada, non dico per obbligare, ma per consentire ai proprietari, agli immobiliari del centro storico per intervenire sui palazzi, perché come lei sa, forse meriterebbero di essere rivisti per la dignità del centro storico.

Nel passato si parlava seriamente della possibilità di favorire ristrutturazioni, solo interne ovviamente, anche per utilizzare palazzi che ora sono vuoti, abbandonati, per funzioni pubbliche. Per dare spazio per esempio agli uffici comunali, perché liberino finalmente Palazzo Marzotto, il fabbricato più bello della città assieme al “Venanzio”.
Ha perfettamente ragione. Ma sa che a casa degli altri è sempre difficile intervenire. Noi cerchiamo la collaborazione dei privati, sempre difficile. Spetta a loro – per esempio –  mettere a posto la spaventosa e pericolosa – a volte – pavimentazione dei portici. Non è molto facile, i tempi sono molto lunghi. Speriamo di riuscirci.
                                                                                                
Lode al sindaco per la sua sincerità; ma da questo discorso si evince che in realtà diminuiscono gli abitanti, sono vuoti e invendute migliaia di appartamenti, troppi chiedono che l’agricolo diventi edificabile, e ciò malgrado si continua a costruire a spron battuto. E’ assurdo. Chi ci guadagna? Pochi speculatori e i molti stanno a guardare. Dovrebbero svegliarsi se amassero veramente questa città che sta diventando un villaggio qualsiasi, incapace tra l’altro di essere guida, come dovrebbe, degli altri dieci comuni del Mandamento. Io spero che Bertoncello che ormai ha adottato Portogruaro come sua città, capisca tutti questi problemi e cerchi in qualche maniera di arginare la corsa verso il niente di una città che una volta aveva una storia. E per capire come stanno veramente le cose perché non si esaminano i 102 chilometri quadrati della superficie del nostro Comune? Vedere, negli ultimi 50 anni, con quale cadenza il terreno agricolo ha ceduto rispetto a quello edificabile e quanto terreno agricolo oggi è rimasto e quanto ne rimarrà quando sarà realizzato il Pat, una formula che prevede tutto e il contrario di tutto, con la conseguenza che i legali preparati sapranno ben presto scovare, nella giungla legislativa edificatoria (Costituzione, Stato, Regione, Provincia, fra poco le Province regionali e infine Comuni), il buco nella siepe che permetterà al costruttore di fare quello che vuole, in perfetta armonia di qualcuna delle mille leggi al riguardo.

Ugo Padovese


(immagini di Fotoreporter - Portogruaro)

Inserito da francè il 14-10-2011 10:54:24
è incredibile..
alla riunione di S.Nicolò partono con: Portogruaro non vuole espandersi, poi elencano una sfilza di nuove strade e infrastrutture..poi si riservano 1milione di mq per eventuali opere..poi arriva il Sindaco è parla di una crisi devastante, parlando di marocchini che chiedono soldi in comune e riferendosi alla burocrazia, dei mesi per costruire un bagno..dei 10milioni in cassa non spendibili per risanare il debito.. facciamo anche una briscoletta? Io mi chiedo dove trovino i soldi questi "imprenditori" per costruire il nuovo..se nessuno ha più soldi..se la mia generazione non può permettersi casa, i 20enni neppure un'auto..se gli stabilimenti produttivi chiudono..che razza di futuro state progettando? davvero una brutta fiaba.. e banca Intesa intanto propone mutui a tasso fisso a 40anni..irresponsabilità o strozzinaggio? abbiate il coraggio di chiudere questo capitolo dell'autodistruzione..per molti definito come "posti di lavoro,progresso,pil,crescita,innovazione.." Sveglia e lasciate il posto a menti fresche! Non siete in grado di portare un cambiamento, passate il tempo per i ristoranti e sagre! Non avete più riflessi! Ne tantomeno riflessioni..vi siete accorti ora della bellezza del centro storico e del puntare la carta turistica? "avete occhi..e non vedete" recitava un verso in latino..
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