Un’attenta attività di osservazione e pedinamento ha permesso ai carabinieri di Portogruaro di individuare F.M. operaio 25enne originario di Motta di Livenza ma residente ad Annone Veneto responsabile del reato di produzione, coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane stava sostando con fare sospetto in un parcheggio isolato ad Annone Veneto quando si sono avvicinati i militari per un controllo. L’evidente tensione ha confermato i sospetti delle forze dell’ordine che hanno proseguito i controlli in casa del 25enne. All’interno dell’appartamento, nel quale abita anche M.F., 25enne veneziana residente a San Vito al Tagliamento, c’era una serra ricavata all’interno di una camera da letto interamente adibita alla coltivazione di stupefacente. Nella serra vi erano 8 piante di marijuana, di altezza variabile fra 20 e 100 centimetri, le quali erano tutte collegate in serie con un impianto idroponico e perfettamente ventilate da impianti interamente artigianali di ventole e lampade alogene, il tutto in ambiente perfettamente isolato e climatizzato, dotato di temporizzatori e costosi trasformatori di corrente. La serra era perfettamente occulta ad eventuali occhi indiscreti esterni in quanto ricavata grazie ad una parete in cartongesso costruita per tal fine e dotata anche di un efficiente impianto di aspirazione e ricircolo dell’aria che impediva il diffondersi dell’inconfondibile aroma all’esterno dell’appartamento. Molti del resto erano gli accorgimenti basilari affinché l’attività non venisse scoperta, come quelli rappresentati da teli oscuranti e l’applicazione di pannelli agli infissi per evitare che si avvertissero strani e sospetti rumori di ventole all’esterno. Oltre alle piante e ai materiali suddetti, sono stati sequestrati, un bilancino elettronico di precisione perfettamente funzionante ed intrinseco di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, alcuni barattoli in vetro e plastica contenenti ulteriori illecite sostanze del peso complessivo di 90 grammi unitamente a numerose piccole buste in cellophane trasparenti. Il ragazzo è stato tratto in arresto, mentre la convivente, ritenuta coinvolta nell’attività, è stata deferita in stato di libertà.
Fonte: Compagnia Carabinieri di Portogruaro