Oggi e alle ore 11.00, presso la Green Station di San Stino di Livenza, ci sarà l’inaugurazione della mostra "Impronta Insostenibile" a cura di Legambiente. L'occasione sarà anche per aprire e presentare il nuovo spazio recuperato dal progetto Green Station: rigenerare luoghi e oggetti per restituire socialità e combattere la cultura dell’usa e getta.
"Impronta Insostenibile" nasce dalla necessità di raccontare gli ultimi vent’anni di pulizie nel litorale e nel territorio del veneto orientale messe in atto dal Circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto Geretto.
Raccontano infatti: "Abbiamo riflettuto su come rendere efficace e permanente la denuncia di quanti rifiuti, ripetutamente e in grande quantità, raccogliamo durante le attività di pulizia così, negli ultimi mesi, abbiamo deciso di conservare alcune tipologie dei rifiuti che raccoglievamo per decidere, successivamente, come presentarle. È allora che prende forma l’idea di questa mostra. Avevamo l’esigenza di fermare e sottolineare quello che ogni giorno, ogni istante avviene sulle nostre spiagge o sulle rive dei fiumi con l’abbandono dei rifiuti che, poi, arrivano al mare".
Le installazioni evidenziano alcuni oggetti iconici del rapporto uomo acqua: i galleggianti delle reti da pesca piuttosto che le esche per la pesca o i bossoli delle doppiette appostate in "botte". Raccontano i momenti di svago che fanno dimenticare la punta dell'ombrellone nella spiaggia o il pallone, le palline da tennis che, preso il fiume, arrivano in spiaggia.
Ma il simbolo di questi abbandoni sono le ciabatte. Viene spiegato: "Ne troviamo a decine. Costano così poco, le riteniamo così banali che...le dimentichiamo in spiaggia, e ce ne torniamo scalzi alla macchina, all’albergo, non ci curiamo neppure della salute dei nostri piedi".
"Vogliamo raccontare questo rapporto - concludono - che c’è con gli oggetti di plastica, soprattutto, ma con gli oggetti con i giocattoli a cui non diamo più alcun valore e li abbandoniamo alla prima occasione lasciandoli in balia della natura, del vento e della pioggia che li trascinano in acqua e da lì al mare. Il mare, la natura, non sono egoisti e ce li restituiscono tutti magari come microplastiche inserite nella filiera alimentare. Allora, forse, dovremmo pensare che la restituzione non è un regalo ma…una rivalsa per il danno, la distruzione che gli uomini stanno causando all’ambiente agli ecosistemi".
La mostra è completata da pannelli fotografici e da un settore di audiovisivi che raccolgono video e foto utilizzati in altre mostre organizzate dal Circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto Geretto.
Questi pensieri sono stati messi in opere da Danilo Biondi che ha raccontato, prima con le foto, poi con le installazioni, questo impegno dell’Associazione ispirando e realizzando la parte artistica e compositiva della mostra.
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