Sta riscuotendo un grande consenso tra il pubblico e sta solleticando la curiosità anche dei più avversi all’arte contemporanea. È il libro di Alice Zanoni, intitolato “L’arte contemporanea spiegata a mia nonna” (Nfc Edizioni) che verrà presentato giovedì 21 marzo alle ore 20.30 al Cortino del Castello di Fratta (via Castello, 1 Fossalta di Portogruaro). L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale “La soffitta” con il patrocinio dei Comuni di Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro in collaborazione con l’associazione culturale “Linguaggi e Arte” e TVO srl, vede l’autrice dialogare con Lara Bortolusso, storico d’arte, critico e curatore, sull’avventura intrapresa con nonna Zita.
L’ingrediente del successo di questo progetto è l’idea stessa che ha avuto Alice Zannoni – spiegare l’arte contemporanea alla nonna novantunenne – sviluppandola con un approccio linguistico semplice e con stratagemmi metaforici che consentono anche al lettore meno preparato di poter comprendere i meccanismi dell’arte. A cominciare dal titolo - forte, semplice e chiaro - il racconto si snoda in un avvincente dialogo tra Alice e la nonna Zita che, strutturato alternando momenti di arte e di vita, porta il lettore a vivere una dimensione intima e familiare pur trattando le pagine argomenti piuttosto impegnativi. Ed è proprio l’equilibrio tra il carattere divulgativo e note specialistiche che rendono questo libro adatto ad un amplio pubblico di lettori; non si tratta di un manuale di storia dell’arte, né di un testo teorico, né di un saggio di estetica, piuttosto di un “kit di pronto intervento” per coloro che di arte non sanno nulla, un libro per dare una risposta non tanto a “che cosa è arte” ma al quesito “perché alcune cose sono arte”.
La differente età delle due protagoniste fa sì che il lavoro diventi implicitamente anche una riflessione sul tempo che fa perno sull’arte come struttura portante di un confronto generazionale tra la nonna Zita, che a novantuno anni dice con convinzione che non vuole diventare vecchia perché vuole continuare a sapere “cose nuove”, e la nipote che di anni ne ha trentasei e tocca con mano il fatto che “la ruota gira”.
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