Il Comune di San Stino di Livenza è la seconda Amministrazione in Regione Veneto, dopo San Donà di Piave, ad aver approvato il PAESC, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima. Il piano ha l’ambizioso obiettivo di ridurre del 45% le emissioni di CO2 del territorio sanstinese entro il 2030. La sfida lanciata dal nuovo Patto dei sindaci per l’energia ed il clima, però, non ha solo l’obiettivo di mitigare le emissioni, ma anche di pensare all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il PAESC è la naturale evoluzione del PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) che aveva come obiettivo quello di raggiungere la riduzione della CO2 di almeno il 20% entro il 2020. L’amministrazione sanstinese ha raggiunto nel 2018 (ultimi dati tecnici disponibili) la riduzione del 27% di emissioni. Molte azioni del PAES sono comuni al PAESC e troveranno un forte dispiegamento l’anno prossimo con la realizzazione degli interventi sugli edifici comunali a seguito di un nuovo contratto di gestione calore che sarà finalizzato nel prossimo mese grazie alla Città Metropolitana. Il raggiungimento degli obiettivi finali dipenderà molto dalle azioni dei cittadini poiché il comparto dei consumi comunali pesa solo il 5% sul totale.
“Con questo strumento si intensificano gli impegni dell’Amministrazione comunale di San Stino per ridurre la CO2, in linea con quanto fatto negli scorsi anni – dichiara il sindaco Matteo Cappelletto -. A questa importantissima attività, si affianca l’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici del nostro territorio. Nei prossimi anni sarà fondamentale rendere questo paese una comunità resiliente, cioè in grado di adattarsi nel miglior modo al cambiamento climatico in atto intervenendo quanto prima per ridurre le criticità ambientali. A questo proposito si pensi al tema dell’acqua, sia come rischio idraulico, ma anche come risorsa da tutelare e proteggere da eventi siccitosi sempre più frequenti”.
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