È il vero fiore all’occhiello del Veneto Orientale. Un gioiello prezioso e inestimabile. Come inestimabile è il Sapere che l’accompagna da generazioni, di padre in figlio. Parliamo della vitivinicoltura dell’entroterra portogruarese, risorsa straordinaria per tradizione e lungimiranza. Quest’anno, dunque, Portogruaro.Net Agenda dedica alla storia (e al futuro) dei nostri vigneti e dei nostri migliori vini i prossimi dodici mesi. E lo fa partendo dalle origini della DOC, da quando, negli anni Quaranta, l’impiegato comunale di Pramaggiore, Pasquale Terrida, si convince a valorizzare il vino del territorio aiutando i contadini con suggerimenti e migliorie, e organizzando eventi ad hoc di respiro nazionale. Negli anni le viuzze di campagna di Lison e Pramaggiore si fondono in un’unica Strada Vini, capace di chiamare a raccolta decine di piccole e medie realtà, produttrici finissime di vini pregiati. I rossi e i bianchi del Lison Pramaggiore si fanno conoscere in tutta Italia e, passo dopo passo, valicano le Alpi giungendo nelle tavole imbandite di Germania, Austria, Olanda e poi Regno Unito, Stati Uniti, Cina. Un’escalation gloriosa, fonte di soddisfazioni, riconoscimenti e ben accetta conseguenza di tanto, tanto lavoro. Oggi le aziende vitivinicole dell’entroterra portogruarese guardano alle nuove frontiere del vino, alle sue spinte future, ai mercati da attrarre e a quelli da consolidare. Ma lo fanno mantenendo ben salde le proprie radici, le proprie tradizioni, i propri “usi e costumi”. Perché per guardare al domani è necessario partire dallo ieri, producendo vini di qualità, sinceri, fedeli alla terra che li plasma e che, da generazioni, continua a donarli a tutti noi.